La memoria biologica e la memoria cibernetica: l’ipotesi ologrammica
di Armando Guidoni

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Sunto: Che cosa è la mia memoria? Come funziona il processo di memorizzazione e di rievocazione? Come agiscono i ‘processi mentali’? Cos’è un ‘desiderio’? Cosa mi induce al movimento? Come riesco a controllare milioni di fi bre muscolari in un concerto armonico di movimenti? È corretto associare l’ambiente biologico mente-cervello a un ambiente sintetico? Nel corso della storia dell’uomo una moltitudine di pensatori e di scienziati ha tentato di rispondere a questi quesiti. Per avanzare verso l’obiettivo ambizioso ma realistico, consistente nella realizzazione di sistemi intelligenti autonomi, è stato necessario costruire un modello cibernetico prendendo l’ispirazione dai processi della biofi sica e biochimica che avvengono nelle strutture cerebrali preposte alla trasmissione dei segnali, nonché dalle modifi che che si riscontrano nelle strutture stesse a fronte dell’incremento di conoscenze derivante dall’esperienza. Questo fenomeno sta alla base della memorizzazione di stimoli e comandi (apprendimento).

Abstract: What is my memory? How does the memorization and recalling process work? How do the ‘mental processes’ work? What is a ‘desire’? What makes me move? How can I control millions of muscle fi bers in a harmonic concert of movements? Is it correct to associate the mind-brain biological environment with a synthetic environment? Over the course of human history, a multitude of thinkers and scientists have tried to answer these questions.To advance towards the ambitious but realistic goal, consisting in the creation of autonomous intelligent systems, it was necessary to build a cybernetic model taking inspiration from the processes of biophysics and biochemistry that occur in the brain structures responsible for the transmission of signals, as well as from the changes that they are found in the structures themselves against the increase in knowledge deriving from experience. This phenomenon underlies the memorization of stimuli and commands (learning).

Armando Guidoni. Ricercatore scientifico e giornalista pubblicista. Dagli anni '90 è giornalista scientifico di Controluce, mensile di cultura dei Castelli Romani e Prenestini di cui è anche direttore di redazione e, in qualità di presidente dell'associazione Photo Club Controluce, ne ha curato l'edizione. Per oltre 40 anni ha svolto attività di ricerca all’interno dei laboratori del CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare), poi divenuto ENEA. Nella seconda metà degli anni '70, nel quadro delle attività derivanti dal piano nucleare italiano, ha partecipato allo studio concettuale, alla progettazione e successiva applicazione di una metodologia computerizzata per l'analisi di parametri ambientali che hanno condotto il CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare) alla realizzazione della "carta dei siti" suscettibili di insediamenti nucleari. Negli anni '80 ha partecipato allo studio concettuale per il progetto Centro di emergenza Enea per la gestione computerizzata di situazioni di emergenza nucleare e ha coordinato le attività necessarie per la realizzazione del Centro di Emergenza Nucleare Nazionale Enea-Disp, designato dall'AIEA quale focal point per l'Italia in caso di incidenti nucleari. Nel 1986, in qualità di responsabile del centro, ha partecipato alla gestione dell'evento "Chernobyl". Esperto nel settore delle scienze cognitive applicate a sistemi intelligenti, negli anni '90 ha partecipato, in ENEA "gruppo di frascati", allo sviluppo del sistema Olocontrollo emulativo nonché alla sua applicazione nella realizzazione di prototipi industriali. Si tratta di 'macchine' che, una volta definito un obiettivo, hanno la capacità di 'leggere l'ambiente', di adattarlo e di adattarcisi autonomamente.

ArteScienza Anno VII, N.14 dicembre 2020